E’ uno di quei modi di dire quasi fastidiosi. Una di quelle formule di rito che si sentono ripetere un pò ovunque, che mettono d’accordo tutti e…non dicono niente. Eppure ci sono situazioni in cui il concetto di “far rete” assume una connotazione reale, concreta e spesso sorprendente. Sono, infatti, sempre più numerose le case history che vedono allearsi le imprese in modo nuovo, spesso informale e soprattutto in chiave marketing oriented. E sicuramente il difficile contesto economico degli ultimi anni, con la necessità di ripensare i modelli di business e gli strumenti operativi in nome della razionalizzazione, ha dato un’accelerata a questo fenomeno, accendendo i riflettori sui benefici che ne derivano e che possono essere riassunti in un’altra inossidabile frase fatta: l’unione fa la forza. Eppure, anche in questo caso, la verità è palpabile: fare rete consente di migliorare promozione, distribuzione e innovazione e spesso serve ad andare all’estero con un marchio unico. Certo, il successo non è automatico e dipende molto dalle (giuste) alleanze. Ossia quelle tra aziende di dimensioni diverse e con specializzazioni differenti, meglio se con un’impresa capofila. Questa la ricetta dell’alleanza perfetta contenuta nel secondo Osservatorio-Intesa-Sanpaolo-Mediocredito Italiano sulle reti d’impresa. Eppure guardando alla multiformità delle esperienze in atto in Italia, sembra proprio che, anzichè fermarsi a un monopiatto, la tavola delle partnership si possa arricchire, con successo, di ricette molto differenti.
L’unione fa la forza dunque, un prezioso motto fatto tesoro dagli Amici Acidi…
